Certificazione energetica degli edifici


NOVITA': CERTIFICAZIONE ENERGETICA IN PIEMONTE (L.R. 13/2007)

 

Dal 1 ottobre 2009, con l’entrata in vigore delle disposizioni attuative regionali in materia di certificazione energetica degli edifici sul territorio della Regione Piemonte, per quanto riguarda la certificazione energetica, ci si dovrà riferire esclusivamente a quanto previsto dalla l.r. 13/2007 e s.m.i..

La certificazione energetica è uno strumento di informazione del pubblico e trasparenza del mercato immobiliare, con l'obiettivo di orientare costruttori, proprietari e inquilini a prediligere edifici caratterizzati da standard elevati di efficienza energetica, in vista dei connessi vantaggi economici e ambientali, come già attuato con la marcatura di caldaie e prodotti elettrici ed elettronici. Essa attesta la prestazione o rendimento energetico di un edificio, cioè il fabbisogno annuo di energia necessaria per soddisfare i servizi di
climatizzazione invernale ed estiva, riscaldamento dell'acqua per uso domestico, ventilazione e illuminazione secondo utilizzi standard. La certificazione energetica reca anche alcune raccomandazioni per migliorare tale rendimento. 

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Dal 01/07/2009 obbligo di Certificazione Energetica degli immobili (D.Lgs. 192/05)

I consumi energetici di una casa - elettricità, gas per cucinare, per fare la doccia, per riscaldare in inverno o raffrescare in estate - rappresentano circa il 40% dei consumi energetici dell’intera Comunità Europea, di più di quanto si consumi per l’industria o per far viaggiare le automobili. Nell’ambito dell’area mediterranea, l’Italia registra il maggior consumo di energia per il riscaldamento delle abitazioni ed in Italia, specie al Sud, i consumi per il raffrescamento estivo sono rilevanti quanto quelli per il riscaldamento. Tutti noi sappiamo, chi più chi meno, quanti km la nostra macchina faccia con un litro di benzina e qualcuno nel comprare un elettrodomestico - una lavatrice oppure un frigo - ha visto una etichetta che, con frecce colorate ed una serie di lettere, gli indicava in che categoria di risparmio energetico era inserito quello che stava per comprare. Ma pochi sanno quanta energia consumi la casa in cui viviamo.

Per valutare quanto un immobile sia “risparmioso” energeticamente, dal 2005 è stata introdotta una nuova normativa - D.Lgs. 192/05 aggiornato con il D.Lgs. 311/06 - che ha imposto l’obbligo della Certificazione Energetica (o per le Regioni prive di normativa locale specifica, dell’attestato di Qualificazione Energetica), tramite la quale viene identificato il consumo energetico annuo, attribuendo all’immobile una classe di qualità (da A a G) analogamente a quanto già in essere da tempo per gli elettrodomestici.

La nuova  procedura normativa ha avuto applicazione progressiva, ma dal 1/7/2009 diventa obbligatorio redigere tale Certificazione da parte della proprietà nel momento in cui si procede alla vendita di un immobile o lo si dà in locazione. Anche se attualmente non è più necessario allegare l’attestato di Certificazione Energetica (o Qualificazione Energetica) all’atto di compravendita o di locazione, permane l’obbligo di redigerlo e, comunque, di consegnarlo all’acquirente o al locatario. E’ così possibile conoscere i consumi della casa ed individuare le soluzioni migliorative, che devono essere riportate nella Certificazione, e che possono essere attuate per ridurre detti consumi.
Si ricorda che la certificazione energetica è comunque una condizione necessaria per l’ottenimento di
agevolazioni fiscali
per gran parte degli interventi di ristrutturazione di edifici esistenti per una maggiore efficienza energetica (detrazione 55%).

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